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Valguarnera ai tempi di Lanza, acquaforte di Domenico FaroValguarnera
…Vedo da lontano il mio paese, così patetico e invitante nel ricordo, bello soltanto dove proprio finisce, nella campagna piena di violette e d'asfodilli, senza gli uomini del Circolo, dei caffè, delle farmacie, delle Società. A quest'ora i giovani giuocano a briscola, i vecchi continuano da almeno cinquant'anni la stessa partita di tressette, le fanciulle che si fanno lentamente dello stesso colore dei fichi secchi accendono ceri votivi a Sant'Antonio di Padova...
(Appunti,
in "Storie e terre di Sicilia ed altri scritti inediti e rari",
Caltanissetta, 1953)
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Ultimo aggiornamento: 10-11-19